ANNO XVIII Giugno 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 28 Maggio 2019 02:27

Fatti di Genova e identificativi, Paoloni (Sap): «Noi vogliamo metterci la faccia ma non ce lo lasciano dire»

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«Relativamente ai recenti fatti di Genova e alla questione nata attorno la vicenda del giornalista di Repubblica, mi sono sentito in dovere di inviare una lettera al direttore, facendo alcune importanti considerazioni ed affermando che i colleghi sono disposti a metterci la faccia.

Peccato che non abbiano ritenuto opportuno farlo sapere all’opinione pubblica». Lo dichiara Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).

«Ciò che ho voluto sottolineare e che ribadisco, è la necessità di dotare tutti gli operatori di Polizia, di telecamere sulle divise, per rendere conto di ogni nostra singola azione e fornire una prova immediata ed incontrovertibile in sede processuale. Questo – prosegue Paoloni – risponde a due esigenze: accorciare il tempo dei processi e rispondere alla legittima domanda del cittadino che vuole sapere se quell’operatore di Polizia è o meno un fedele servitore dello Stato. Un’altra nostra proposta è quella di avere la presenza di un PM durante le manifestazioni, affinché abbia diretta contezza della situazione. Era questa, in sintesi, la nostra lettera. Non ce lo hanno lasciato dire perché marchiarci con gli identificativi consente di strumentalizzare quando serve. L'espressa volontà, invece, di metterci in discussione con telecamere sulle divise, fa paura. Il coraggio della verità -conclude - non piace perché non presta il fianco alla strumentalizzazione e alla menzogna. Perché invece, nessuno provocatoriamente, propone una pettorina con il numero identificativo per i giornalisti durante le manifestazioni?»

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