Dopo il successo di Cui Prodest ha pubblicato “Nell’ombra della notte” romanzo che nelle ultime settimane è stato oggetto di discussione per l’attualità del tema affrontato. Alessandro Bartolomeoli non è solo un ricercatore, uno storico, uno studioso di simbologia ma è soprattutto un attento osservatore del nostro tempo.
Mentre ‘Cui prodest’ risentiva di un forte elemento autobiografico derivante da un’esperienza personale nei luoghi simbolo del Santo Graal, con “Nell’ombra della notte” ha deciso di proseguire un filone legato alla scoperta degli elementi nascosti di alcune vicende, verificate tramite documenti e pareri di studiosi, storici, e accademici di fama internazionale.
La seconda fatica del Dr. Alessandro Bartolomeoli (Nell’ombra della notte Ed: Bastogi editrice italiana) è una fucina di notizie e colpi di scena. La vicenda narrata con abile maestria in questo romanzo conduce il lettore verso un abisso dal quale l’essere umano non può liberarsi se non accompagnato dall’autore stesso che, come un padre premuroso, aiuta il lettore a comprendere e a metabolizzare una visione nuova della realtà. Alessandro Bartolomeoli ha inoltre collaborato con l’artista Alain Feral (nipote di Jean Cocteau), e Andrea Vitali presidente dell’associazione culturale “Le tarot”, organismo internazionale che vede tra i suoi membri e collaboratori i più grandi nomi della cultura mondiale. Accademico e scrittore, da molti considerato un moderno Houdinì della letteratura si rivela e ci rivela il frutto di anni di ricerche e lo fa in questa intervista fiume.
Buona sera Alessandro, il libro “Nell’ombra della notte” viene definito dalla critica “la profezia sul Covid-19.” Leggendolo sono rimasto sconcertato. Le analogie con ciò che sta accadendo mi hanno lasciato senza parole. Crisi economiche internazionali, pandemia, microchip. Mi auguro che il contenuto del romanzo sia solo il frutto di una coincidenza…
Purtroppo è la realtà. E come spesso si usa dire, a volte la realtà è più inquietante della fantasia. Non mi sorprende affatto ciò che sta avvenendo, anzi, me lo aspettavo. Il libro “Nell’ombra della notte” ne è la testimonianza. Come lei sa mi occupo di storia “segreta” da oltre vent’anni, e cioè da quando studiavo all’università e il “caso” mi ha portato in Francia. E’ li che tutto è iniziato riuscendo a chiarire il contenuto di alcuni documenti di cui ero in possesso.
Si spieghi meglio
Mi recai in Francia per intervistare Alain Feral, “protetto” e nipote di Jean Cocteau. Alain Feral è una personalità dalla spiccata intelligenza. Ha lavorato personalmente con Cocteau partecipando alle riprese del film “La princess de Cleves del 1961. E’ stato il fondatore e leader del gruppo musicale “Les Enfants Terribles” che è anche il titolo di una famosa opera di Jean Cocteau. L’artista ha speso buona parte della sua vita alla ricerca esoterica e occulta. Non ha caso la sua abitazione si trova nei pressi di Rennes le Chateau, un piccolo paese situato nel sud della Francia. Dovete sapere che la storia di questo paese ha ispirato Dan Brown nella realizzazione del famoso libro “Il Codice da Vinci nonché Umberto Eco con Il Pendolo di Focoult. Dopo mesi di tentativi andati a vuoto alla fine riuscii nell’impresa e a fissare un appuntamento con lui.
E cosa l’ha spinta a incontrare l’artista?
Ero curioso di sapere come mai un personaggio così ambiguo come Jean Cocteau potesse essere così influente nel mondo, non solo a livello artistico ma anche politico.
Alain Feral cosa le ha detto? E’ riuscito a ottenere qualche risposta?
Devo dire che il quadro uscito dalle nostre conversazioni non ha assolutamente chiarito l'enigma Cocteau. Ho trovato in lui una certa reticenza nell'affrontare l'argomento. Almeno questa è stata la mia impressione. Feral cercava in tutti modi di eludere le mie domande. Affrontava temi come la matematica, la spiritualità. Successivamente però compresi che le sue risposte dovevano essere decriptate. .
Interessante, si spieghi meglio
La sensazione che ne ebbi parlando con lui fu quella di una persona relegata a un ruolo ben preciso. Comunque la sua personalità emanava un forte senso di “perversione morale” alternata da una spiccata sensibilità fanciullesca. Comprendo benissimo che il termine perverso colpisce, disturba, ma durante le nostre conversazioni non c'era quasi mai un contatto diretto. Capii che il tentativo di simbiosi con Cocteau andava ben al di la della semplice imitazione. Il fatto di adoperare sempre "tranelli" elusivi nei nostri colloqui mi diede la sensazione che stesse adoperando un linguaggio "violento". Anche se nascosta e soffocata,la violenza trapela attraverso i non detti, i sottintesi, le reticenze e, proprio per questo veicola angoscia. Ed era proprio questa la sensazione che mi trasmetteva. Durante questi dialoghi surreali parlava dell'arte come di un veicolo attraverso il quale il mistero si rivela, ma prima è necessario che l'artista si sacrifichi alla sua opera. In poche parole l’artista era un messaggero di forze oscure che abitano all’interno dell’essere umano. Ma poi iniziò a parlare di altro.
Di che cosa?
Finalmente arrivò la risposta che attendevo. Jean Cocteau era così influente a livello internazionale perché lui era il detentore di un segreto, ovvero era colui che fungeva da collante tra un certo potere e l’arte. Ricordiamoci che anche Adolf Hitler si considerava un artista prestato alla politica. Ed ecco che arriviamo all’attualità.
Sono curioso
In un precedente articolo riportai la frase dell’ex primo ministro inglese Disraeli il quale diceva che la storia, quella vera, si svolge dietro le quinte e non sul palcoscenico davanti a ignari spettatori. I lettori devono sapere che Rennes le Chateau conta all’incirca un’ ottantina di persone tra le quali uomini politici, economisti, esponenti dell’alta finanza internazionale. Mi sono chiesto, come mai uomini cosi illustri hanno preso dimora in un paesino sperduto dei Pirenei? Successivamente trovai la risposta a questa domanda. Lei sa che l’ex primo ministro francese Francois Mitterand fece il discorso d’insediamento all’Eliseo proprio a Rennes le Chateau’?
Quale fu la sua risposta?
R: Rennes le Chateau è uno dei luoghi di culto internazionale per eccellenza dove esponenti dell’alta finanza e della politica gettano le basi per la realizzazione di un nuovo ordine mondiali, lontano dagli occhi indiscreti della gente. Proprio come diceva l’ex premier inglese Disraeli.
Perché hanno scelto proprio questo luogo e non un altro?
Ricorda quando uscì il codice Da vinci di Dan Brown? Uno dei protagonisti si chiamava Sauniere. Nel libro è il direttore del Louvre ma in realtà era il parroco di Rennes le Chateau. L’abbè Sauniere arricchitosi improvvisamente a fine ‘800 divenne il tret d’union tra l’aristocrazia europea e la massoneria. E’ noto che molti politici e finanzieri internazionali sono seguaci di una filosofia basata sulla magia. Non ha caso nel libro “Nell’ombra della notte” ho descritto minuziosamente la camera di meditazione dell’Onu, ricettacolo di una religiosità tutta particolare…Shiva, Dioniso, la dea Kali. I “cattivi” descritti nel libro cercano in qualche modo di risvegliare questi miti dormienti.
Un attimo, cosa c’entra Dioniso, Shiva con ciò che accade oggi e che lei ha così minuziosamente descritto ben dieci anni fa?
C’entra eccome. E’ questa la filosofia che avvolge le strutture mondialiste, l’ONU, l’Organizzazione mondiale della Sanità ma anche apparati finanziari come la BCE, la Federal Reserve. Pensi alla guerra in Bosnia dove migliaia di persone hanno perso la vita. Rifletta sulla guerra in Iraq, in Siria, dove si è fatto e si fa traffico di bambini venduti come merce per gli scopi più abbietti. Non le sembra di vedere la Dea Kalì che danza sui cadaveri? Shiva, Dioniso sono forze che dormono nella psiche dell’uomo, nel sesso, nella perversione più aberrante e vanno risvegliati. Per tornare all’argomento del libro editato per la prima volta nel 2010 ho approfondito la filosofia di queste organizzazioni sovranazionali. Voglio premettere che non sono un visionario anzi, il contrario, mi reputo un realista. Ma essere realista non significa chiudere gli occhi. Lo sa perché questi potenti riescono a fare ciò che vogliono? Perché ci considerano pecore. L’importante è andare a cena qualche volta, bere una birra. Sa cosa mi disse Alain Feral, lui stesso esponente di questo establishment internazionale? “E’ facile manipolare le masse in una direzione quando siete voi a tirare i fili.” La gente deve svegliarsi altrimenti sarà troppo tardi!.
Quindi lei mi vuol dire che certi personaggi sono seguaci di Shiva e Dioniso.
Vi è qualcosa di più profondo,di oscuro nel loro credo. Mi spiego meglio. Prima c’erano le rivoluzioni. Ma la fase sociale e materialistica della rivoluzione è finita. Oggi vi è un altro tipo di rivoluzione, quella culturale peraltro già annunciata nella rivoluzione culturale del ’68. Se la rivoluzione sociale si proponeva di rovesciare le gerarchie sociali, la rivoluzione culturale ha uno scopo ben preciso; rovesciare le gerarchie interiori dell’uomo. Cito il M.F.P.F (Mouvement Francais pour le Planning Familial) creato nel 1956 per diffondere la contraccezione. L’obiettivo del M.F.P.F è quello di iscrivere la lotta per la liberazione sessuale nella lotta per la liberazione sociale. Tutto questo solo per modificare il comportamento dell’uomo e della donna. In una conferenza tenutasi a fine anni ’70 l’associazione concluse con queste parole: “quello che noi vogliamo è distruggere la civiltà giudeo-cristiana. Per questo bisogna attaccarla nelle sue maglie più deboli. Le sue maglie più deboli sono i bambini non ancora nati.” La rivoluzione “culturale” ha questo scopo e cioè di portare gli istinti e gli impulsi a dominare, proprio come predicava Dioniso, il dio degli istinti e dello sconvolgimento dei sensi. Dioniso come Shiva è il dio che è estraneo sia al bene che al male. Deve sapere che. Alain Danielau, seguace di Shiva e fratello del famoso cardinale Jean Danielau scriveva con assoluta serietà “bisogna ritornare ai sacrifici umani perché questi sostituiranno le guerre.” Lui parlava di uccisioni senza senso…
Interessante. Quindi i sacrifici sostituiranno le guerre…
Ha presente i delitti del mostro di Firenze? Era il periodo della cosiddetta strategia della tensione. Come ho scritto nel libro “Cui Prodest” (edito da AIEP edizioni 2009)i delitti avvenivano sempre in prossimità di un attentato terroristico. In questo romanzo sono stato il primo a collegare le stragi con questi delitti rimasti ancora impuniti. Lasciamo stare i vari Pacciani e compagni di merende. Non ha caso nel 2017 la magistratura ha riaperto il caso avendo notato dopo “soli cinquant’anni” (sorride N.d.R) che vi era un legame tra la strategia della tensione e il mostro di Firenze. Per tornare alla sua domanda; i seguaci di Dioniso, alias Lucifero praticano il sacrificio perché soddisfa non solo il bisogno subconscio di crudeltà ma lo amplificano nello sforzo di istituire un sistema sociale preciso. Allo stesso tempo, paradossalmente, in questi ambienti si condanna la pena di morte. Ma c’è un motivo. La morte del colpevole non vale come sacrificio. Quello che vale è la morte dell’innocente. Dopo tutto lo scrittore George Bataille tanto caro a certi salotti di sinistra dichiara esplicitamente che “occorre ritornare alle sette gnostiche licenziose, ai riti sessuali che prendono partito da una bassezza irriducibile. E’ la magia nera che ha continuato questa tradizione fino ai nostri giorni”
Parlando di innocenti immagino si riferisca ai bambini.
Questo è il tema più scabroso. In certe società segrete viene richiesta una prova iniziatica, un peccato del nono cerchio dantesco. Il peccato di cui parlo è contro chi si fida. E chi è che si fida più di un bambino? Vi farò un esempio tanto per capirci. Esiste un libro, ormai introvabile, che si intitola “Bersagli mobili” di Marc Saudade. Vi è un dialogo tra due personaggi: un capo rivoluzionario e un funzionario dell’ONU che insieme stuprano una bambina cambogiana. Uno dei due dice: “Da queste parti quella bambina è considerata un ottima merce, voglio dire che il denaro e gli esseri umani hanno preso strade diverse. Oggi l’uomo non serve più a far denaro. Il denaro si produce da solo allora l’uomo lo sprechi, ne fai un altro uso, commercio, guerriglia…” Voglio ricordare il caso del pedofilo belga Mark Doutroux. Il “Canard Enchaine” pubblicò questa notizia. Esiste un filmato con Doutroux che stupra una bambina terminando con la morte della stessa davanti a una piccola platea. Quelle persone erano di così alto livello sociale che la polizia non indagò. Tra queste persone c’era anche Jacques Delors presidente e padre fondatore dell’Unione Europea. Questo personaggio era di casa a Rennes le Chateau. Ted Gunderson dirigente dell’FBI a Los Angeles ha fatto una stima dei bambini scomparsi; circa 60.000 bambini all’anno vengono rapiti per le finalità più abiette; pedopornografia e riti particolari come le messe nere. Tutto ciò con la complicità di alcuni funzionari dei servizi segreti. Ripeto: questo è stato detto da un ex funzionario dell’FBI. Ma…(Alessandro Bartolomeoli si ferma N.d.R)
Ma?
Stavo ripensando ad alcuni aneddoti che mi sono accaduti dopo l’uscita del mio primo romanzo “Cui prodest”
Ci racconti qualche aneddoto.
Il giorno dopo la pubblicazione del libro venni contattato da una giornalista del Vaticano. Mi disse che uno scrittore portoghese l’aveva avvertita dell’uscita di Cui prodest. La giornalista mi disse senza mezzi termini che ciò che avevo scritto nel romanzo era vangelo. Chi di dovere sapeva e infatti ho avuto diversi problemi di censura. Non a caso quando uscì “Nell’ombra della notte” i distributori si rifiutarono di consegnarlo alle librerie.
Un sabotaggio’
Non lo so ma so per certo che certi apparati istituzionali sono delegati a leggere tutti i romanzi e non credo che i miei siano ben accetti.
Ma torniamo al libro “Nell’ombra della notte” da molti definito profetico
L’ambientazione del romanzo si sviluppa e si concentra su ciò che ho appena detto. Un disegno di controllo della popolazione attraverso una pandemia mondiale. Nel libro si delineano due visioni contrapposte. Quella dell’investigatore, animato da sani sentimenti e dall’altra i poteri occulti che, come sempre si nascondono dietro le pieghe del “caso”, della fatalità..
Sembra che lei ha qualche dubbio su quanto sta accadendo.
Non ho dubbi anzi, ho solo certezze. Vada a rileggersi un articolo del quotidiano la Stampa del 29 maggio del 1996. Vi è scritto: “Spagnola, virus da resuscitare. Nell’estate del 1997 gli scienziati canadesi andranno nelle isole Spitzbergen oltre il circolo polare artico, e qui riesumeranno i corpi di sei minatori che lavoravano in una cava di carbone, stroncati dalla terribile epidemia. Il virus, ben conservato in quel surgelatore nazionale , verrà estratto dai cadaveri e reso di nuovo attivo facendolo uscire con mille precauzioni dal suo stato di ibernazione.” Strani presagi non è vero? Si tratta di ricerche segretissime. Oggi poi si sta combattendo una guerra invisibile. Da più di quaranta giorni i media ci bombardano con frasi del tipo: siamo in guerra ma la vinceremo. Si, aggiungo io, siamo in guerra ma una guerra voluta da “loro”. Attraverso frasi fatte sono riusciti persino a stravolgere il nostro vocabolario. Virus, morte, angeli, guerra…un controllo mentale mediatico su larga scala degno dell’istituto Tavistock di Londra, un laboratorio di guerra psicologica. L’oggetto degli studi del Tavistock è la creazione di salti di paradigma, ossia il mezzo per indurre nuovi “valori” nella società attraverso eventi traumatici collettivi. Ecco che arriviamo a oggi e al contenuto del mio libro.
Siamo giunti al termine. Che cosa prevede per il futuro? Molti dicono che passata la tempesta tornerà il sereno
Il sereno tornerà. Come si dice: non può piovere per sempre, ma non sarà per adesso.. Ripeto non sono pessimista, bensì realista. Un terzo delle aziende non aprirà più. Milioni di disoccupati si aggiungeranno ad altri. L’Italia sarà una terra desolata, Ma è la storia che si ripete. Ricordate quando Soros, il filantropo luciferino fece una colossale vendita allo scoperto di lire che non aveva e che avrebbe comprato dopo la svalutazione della nostra moneta? Soros fu spalleggiato dai Rotschild in questa impresa finanziaria insieme all’allora governatore di Bankitalia Carlo Azelio Ciampi poi diventato Presidente della Repubblica e di Giuliano Amato, capo del governo. A Soros arrivarono quasi cinquanta miliardi di dollari dalle riserve di BANKITALIA. La stampa cosa fece? Chiamarono questa operazione “difesa della lira” per mantenerne alta la quotazione e l’aggancio al marco tedesco. L’Italia doveva entrare nell’Euro. Così quando la lira fu svalutata del 30% le banche d’affari americane acquistarono a prezzi stracciati le imprese dell’Iri. Amato aveva trasformato gli enti statali in società per azioni in modo che le oligarchie finanziarie estere potessero controllarle diventandone azioniste. Il piano era stato elaborato nella famosa riunione del Britannia nel giugno ’92, panfilo della regina d’Inghilterra. Alla riunione era presente Mario Draghi diventato poi governatore della Banca centrale Europea. Tutto questo con il silenzio della stampa e del popolo. Craxi, che si opponeva alle svendite di stato fu invece processato e costretto all’esilio. E adesso la storia si ripete. In Nell’ombra della notte” vi è il club di Hanson al posto dei vari Draghi, Ciampi e Amato promotori di questo furto che non esito a definire mafioso. Non solo, nel libro descrivo in modo capillare anche il controllo globale sulla popolazione attraverso l’uso di Microchip, ultimo ritrovato tecnologico. Non ha caso Bill Gates attraverso la sua fondazione ha proposto un chip sottocutaneo per monitorare la popolazione con la scusa del Virus. Fatti inquietanti. Purtroppo ciò che ho scritto in “Nell’ombra della notte” si sta attuando sotto i nostri occhi. Per concludere e’ notizia di pochi giorni fa che Madonna ha contribuito alla fondazione di Bill Gates donando un milione di euro. Nel filmato pubblicato sui social la pop star indossa una t shirt con un demonio appeso a una croce. Provocazione? Oppure un messaggio criptato per soli Iniziati? Siamo giunti alla Pasqua festa della Resurrezione. Invece siamo stati catapultati in una “festa” di morte.
La ringrazio Bartolomeoli per questa lunga ed intensa intervista.
Grazie a tutti voi.